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     Sono passati due anni da quando la Grecia ha evitato l'uscita dalla zona euro, un test estremamente impegnativo per l'Europa e l'economia globale sino ad ora evitato aste  at:  17/06/2014  

Sono passati due anni da quando la Grecia ha evitato l'uscita dalla zona euro, un test estremamente impegnativo per l'Europa e l'economia globale sino ad ora evitato. Anche se il paese ha fatto molti progressi da allora, i mercati sembrano troppo ottimisti circa la sua riabilitazione. Il 17 giugno 2012 - esattamente due anni oggi - i greci si recarono alle urne per le elezioni parlamentari, una sorta di referendum a supporto delle misure di austerità adottate dal governo, gli investitori avevano ragione di essere preoccupati per il futuro economico del paese. L'uscita dalla moneta unica, con tutto il caos finanziario che poteva comportare, era un pericolo chiaro e attuale. Oggi, la coalizione vincente sta guidando la Grecia verso una relativa sicurezza ma il forte calo dei relativi costi di indebitamento del governo e l' appetito degli investitori per le nuove emissioni di titoli sovrani e delle banche greche, sovrastimano i miglioramenti. Il rally delle attività greche è stato sovralimentato da una ricerca globale di rendimento tra straordinari sforzi delle banche centrali occidentali per mantenere i tassi di interesse bassi. Per mantenere il capitale straniero e ridurre le possibilità di ulteriore instabilità, la Grecia deve fare di più per migliorare la sua salute economica. Il governo del primo ministro Antonis Samaras ha ottenuto molto nel corso degli ultimi due anni. Si è ridotto il deficit di bilancio, il miglioramento dell'amministrazione fiscale, le inefficienze di spesa si sono ridotte e' aumentata la trasparenza e la responsabilità delle operazioni del governo. Il paese ha anche ridotto il suo deficit commerciale ed i rischi connessi con quello che era un pesante " over-extended  " e il sistema sotto capitalizzato bancario nazionale. Detto questo, non va tutto bene. Dopo aver sopportato il netto crollo dell'attività economica, la Grecia è ancora lontano dalla ripresa della crescita di cui ha disperatamente bisogno. Al 27 per cento, il tasso di disoccupazione rimane allarmante, minacciando il tessuto stesso della società. Il tasso del 58 per cento di disoccupazione giovanile è particolarmente preoccupante: Nelle fasi iniziali e' l'inizio di una carriera lavorativa, più lungo è il periodo di disoccupazione, maggiore è il rischio di diventare inabili, aumentando la possibilità spaventosa di una "generazione perduta". Sul fronte finanziario, l'onere del debito della Grecia rimane troppo pesante,  più del 170 per cento della produzione economica annuale. Tale grande "eccesso di debito" tende a scoraggiare l'afflusso di nuovo capitale produttivo. Nel frattempo, la composizione dei creditori del paese si è spostato sensibilmente verso istituti di credito pubblici stranieri, compresa la Banca centrale europea e il Fondo Monetario Internazionale, i cui crediti sono alti. Anche se questo rende la Grecia meno soggetto ai capricci del mercato, potrebbe limitare la capacità del paese di negoziare ulteriori ristrutturazioni del debito. La combinazione di crescita insufficiente, alta disoccupazione, tensioni sociali e l'indebitamento eccessivo ha indebolito la coesione politica. Minacciosamente, la Grecia ha visto un aumentato supporto ai candidati anti-Unione Europea nell' ultima tornata di elettorale europea

  




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